di David Evans, immagine del Sole ripresa il 16 aprile 2010. Disponibile su Facebook sulla Hope Page di David Evans.
Continuazione…
Dal suo punto di osservazione privilegiato, SOHO può ascoltare, per così dire, il canto del Sole in alta fedeltà, senza i disturbi dovuti all’atmosfera terrestre, tramite due strumenti indicati con le sigle SOI e GOLF, sensibilissimi all’effetto Doppler. Il primo studia le oscillazioni globali di superficie, il secondo analizza la struttura profonda del Sole. Questi strumenti dovrebbero rimanere in funzioni per più di vent’anni, fino a coprire un intero ciclo magnetico solare. Intanto fin dall’inizio delle osservazioni SOHO ha rivelato che la nostra stella ha un’attività fotosferica e cromosferica molto più vivace di quanto si pensasse anche in tempo di calma magnetica.
A partire dal 1996, per integrare i dati di SOHO, le oscillazioni solari vengono registrate anche dal suolo nell’ambito di una collaborazione internazionale nota con la sigla GONG (Global Oscillation Network Group) sotto la direzione del National Solar Observatory statunitense. Sei punti di osservazione sparsi strategicamente intorno alla Terra (Tenerife nelle isole Canarie, Big Bear in California, Learmonth in Australia, Udaipur in India, Cerro Tololo in Cile e Mauna Loa nelle isole Hawaii) consentono di seguire il Sole mentre senza soluzione di continuità. Gli strumenti sono tutti identici e riprendono automaticamente un’immagine al minuto.
Un’altra rete di osservazione, già in funzione da parecchi anni, è IRIS, che fa capo all’Università di Nizza e comprende sei stazioni: a Stanford (California), all’Osservatorio Australe Europeo (Cile), a Tenerife (Canarie), in Marocco, nell’Uzbekistan e a Narrabri in Australia.
Fine
Sabrina